Quali sono le principali tipologie di parquet
Quando si parla di rivestimento della pavimentazione di un’abitazione, ma anche spesso di un ufficio, il parquet in legno rappresenta indubbiamente un vero e proprio baluardo dell’estetica e dell’eleganza. Si tratta di una soluzione adatta nello specifico a tutti coloro che preferiscono puntare su arredamenti estremamente eleganti e raffinati, ma che sanno anche trasmettere calore a chi ci vive.
Non c’è materiale migliore del legno per raggiungere tale obiettivo: il fatto che in commercio ci siano numerose essenze e altrettante tonalità di colore, permette senz’altro di trovare sempre una soluzione che possa adeguarsi perfettamente alle proprie esigenze. Importante anche affidarsi a professionisti nella posa del parquet, come ad esempio https://www.parquettistatorino365.it/.
Il parquet classico
È chiaro che tutti coloro che hanno intenzione di avere a disposizione una pavimentazione elegante e raffinata, tendono a scegliere il parquet classico, soprattutto per via della sua notevole eleganza. In commercio ci sono modelli di ogni tipo: in particolar modo, la scelta si orienta in base al tipo di essenza su cui si vuole puntare.
Tra le essenze maggiormente diffuse troviamo il ciliegio, il rovere, ma anche il larice e il teak. In generale, si può affermare come il parquet in legno massello presenta senz’altro il vantaggio di avere un elevato livello di resistenza, ma d’altro canto riesce a garantire un impatto estetico di prim’ordine. I listelli di questa tipologia di parquet si caratterizzano per essere formati del tutto da legno nobile, con uno spessore minimo che parte all’incirca da 22 centimetri. Da notare come il parquet formato solamente da legno nobile presenta anche un’alta resistenza rispetto all’usura e al trascorrere del tempo. Importante evidenziare come l’intervento di levigatura possa essere portato a termine anche più volte, in maniera tale da ridare al legno il suo vero e vecchio splendore.
Il parquet prefinito
Interessante notare come il parquet classico venga proposto anche come parquet prefinito. Si tratta di una soluzione ottimale quando c’è la necessità di effettuare degli interventi di ristrutturazione. Infatti, il vantaggio del parquet prefinito è quello di poterlo posizionare in maniera decisamente pratica e semplice sul pavimento sottostante. Quindi, si può calpestare fin da subito, visto che la lavorazione viene portata a termine in realtà già a livello industriale e, di conseguenza, viene posato quando è già stato oggetto di apposite operazioni di levigatura e di pre-verniciatura.
I listelli del parquet prefinito si caratterizzano per avere uno spessore che è compreso tra 3,5 e 6 millimetri. Da notare anche la suddivisione in due strati: il primo è quello di legno nobile, mentre il secondo ha una funzione esclusivamente di supporto ed è costituito da legno povero.
Il laminato
Ecco un’altra soluzione particolarmente diffusa. Diversi i vantaggi connessi alla scelta di un parquet laminato, prima di tutto l’alto grado di resistenza, ma anche i costi, che sono senz’altro più abbordabili rispetto ad altre soluzioni. I listelli del parquet laminato vengono composti grazie alla combinazione tra vari materiali, la cui unione viene effettuata tramite un particolare sistema che viene chiamato pressofusione.
La zona in mezzo è composta da uno strato di fibre di legno, mentre il rivestimento presente corrisponde, nella maggior parte dei casi, a uno strato stampato, che garantisce una riproduzione particolarmente realistica delle differenti essenze, in maniera tale da assomigliare decisamente ai parquet.
Con il parquet laminato, spesso e volentieri si tende a optare per una posa flottante, che si dimostra senz’altro più comoda e pratica. Il motivo è presto detto, dal momento che, con questa tipologia di posa, non serve impiegare i chiodi e nemmeno la colla. Infatti, le diverse componenti del parquet si devono semplicemente incastrare e combinare, ma non c’è nessun intervento che prevede di incollarle al pavimento. Con la posa flottante, il parquet viene semplicemente collocato sul pavimento dopo aver provveduto ad effettuare l’isolamento della superficie su cui si svolge la posa in opera.