Davvero ci sono figli prediletti?

Davvero ci sono figli prediletti?

Marzo 15, 2019 Off Di Redazione

In molti sostengono, non si sa se con ragione oppure no, che le bambine si affezionano di più al papà e i maschietti alla mamma. Probabilmente è vero, viene anche confermato da molte testimonianze di ragazzi e ragazze già cresciute che raccontano le loro esperienze ma questo è reciproco per i genitori?

Mamma e Papà hanno figli prediletti?

Lo sappiamo che le mamme e i papà che ci stanno leggendo stanno mentalmente dando ragione oppure torto e questa tesi che abbiamo appena avanzato e in cuor loro stanno facendo orgogliosamente facendo mente locale agli atteggiamenti dei propri figli in cerca di attesa o smentita.

La domanda a sorpresa che stiamo per porre è l’esatto contrario di quanto finora detto. E’ vero che i genitori sono l’esatto contrario di quanto si ritiene sia per i figli? In altre parole, molti sostengono che le mamme prediligono le figlie femmine mentre i papà si sentono più trasportati, più dedicati ai figli maschi ma questo risponde a verità?

Gli studi al riguardo

Alcuni ricercatori hanno svolto uno studio in cui sono stati coinvolti 423 uomini e 347 donne, mamme e papà, e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista specializzata “Scientific Reports”.

Le persone coinvolte hanno risposto a dei questionari e sono stati sottoposti a dei Test. In una delle prove i partecipanti allo studio hanno dovuto indicare, in caso di donazione ad un ente ipotetico; questi enti indicati metà si occupavano di soli bambini, l’altro 50% solo di bambine.

Un altro test proponeva termini tipicamente maschili ed altri tipicamente femminili. I partecipanti hanno dovuto di getto, senza troppe riflessioni, associare termini con accezioni cattive e altre con significati riconosciutamente positivi.

Lo scopo era valutare come i partecipanti, a seconda del loro genere, associavano le accezioni positive e negative a termini maschili e femminili.

Alla ricerca di conferme

Nel 1973 due ricercatori erano arrivati alla conclusione che anche lo status economico influisce sulla predilezione dei figli. In particolare lo studio di Trivers-Willard sosteneva che i genitori in buone condizioni economiche tendevano ad investire preferibilmente sui figli maschio mentre le famiglie meno abbienti tendevano verso la figlia femmina.

I ricercatori attuali hanno, quindi, voluto andare alla ricerca di conferme di questa ipotesi ma le evidenze attuali indicano che non vi sono influenze di carattere economico e di livello di istruzione rispetto a quanto sostenuto da Trivers-Willard.

I risultati dello Studio

Nel complessivo dei questionari e dei Test eseguiti risultano chiaramente gli orientamenti delle mamme e dei papà che si sono sottoposti allo studio.

A prescindere dalle condizioni economiche e dal livello di istruzione è risultato che la grande maggioranza delle donne sarebbe più propensa a donare a favore di enti che si occupino di bambine e nello stesso tempo sarebbero maggiormente favorevoli all’adozione di figlie femmine.

I papà, invece, hanno mostrato una maggiore propensione sbilanciata a favore di figli maschi ma in misura meno conclamata delle mamme  Rispetto al legame tra condizione economica e predilezione per il genere dei figli, la ricerca del 1973, in sostanza, lo studio attuale ha smentito io risultati di quella ricerca.

Cambiamenti nella società?

Il motivo non si conosce; certamente i ricercatori di oltra 45 anni fa erano giunti seriamente a queste conclusioni. Molti anni sono passati e la società stessa è cambiata, sono cambiati i valori, il modo di vivere e di pensare.

Sono questi i motivi della differenza nelle conclusioni tra i due studi? E’ molto probabile. non essendo credibile l’ipotesi di errori tanto grossolani nella conduzione dei due studi tali da portare a conclusioni diametralmente opposte.

In ogni caso il fatto che un genitore possa avere maggiore affinità con un figlio invece dell’altra può essere normale e comprensibile ma l’intelligenza del genitore si misura su quanto riesce ad essere imparziale nonostante tutto.